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Interpretazioni

Percy Bysshe Shelley
Frammenti - Fragments

Poesia scritta da Percy Bysshe Shelley nel 1820 e inserita nella raccolta “Posthumous Poems”.
Per l’Italia la poesia è edita da BUR (Biblioteca Universale Rizzoli) in una raccolta di poesie di Shelley con il semplice titolo di “Poesie”. Quest’ edizione italiana, liberamente tradotta, è a cura di Giuseppe Conte.
Segnalazione di Francesca Benedetti

To the moon

And, like a dying lady lean and pale,
Who totters forth, wrapp'd in a gauzy veil,
Out of her chamber, led by the insane
And feeble wanderings of her fading brain,
The moon arose up in the murky east,
A white and shapeless mass.

609

Art thou pale for weariness
Of climbing heaven,
And gazing on the earth,
Wandering companionless
Among the stars that have a different birth,
And ever-changing,
Like a joyless eye
That finds no object
worth its constancy?

To the moon

Bright wanderer, fair coquette of heaven,
To whom alone it has been given
To change and be adored for ever,
Envy not this dim world, for never
But once within its shadow grew
One fair as...

 

Alla Luna

E, come una signora morente emaciata e pallida,
Che innanzi barcolla, nascosta da un trasparente velo,
Fuori dalla sua camera, guidata dai folli
e flebili deliri del suo cervello snervato,
La luna si levò nel tenebroso est,
Una bianca e informe massa.

609

Sei pallida perché
Sei stanca di scalare il cielo
E fissare la terra
Tu che ti aggiri senza compagnia
Tra le stelle che hanno una differente
Nascita, tu che cambi
Sempre come un occhio senza gioia
Che non trova
Un oggetto degno della sua costanza?

Alla luna

Fulgida vagabonda, civettuola leggiadra del cielo,
A cui sola fu dato
mutare ed essere adorata per sempre,
Non invidiare questo oscuro mondo per sempre
Poiché una volta soltanto dentro la sua ombra crebbe
Fanciulla leggiadra come...

Pellegrini del mondo
La poesia è stata anche adattata e musicata
Text by Augusta Guidetti
Music by Giorgio Federico Ghedini

Dimmi, o Stella, che sull'ali di luce
Affretti l'infuocato volo,
In qual grotta notturna
ripiegherai le penne?
Dimmi, o Luna pallida e grigia,
Delle strade solinghe del Cielo pellegrina,
In quale abisso del giorno o della notte,
Vai cercando riposo?
O stanco Vento, che vai vagabondando
Come il reietto ospite del mondo,
Hai forse ancora un tuo riposto nido
Sull'albero o sull'onda?




Tu Stella dimmi, che ali di luce
ti sospingono rapida a un volo di fiamma,
dentro quale caverna della notte
si chiuderanno ora le tue piume?
E tu Luna che vai, pallida e grigia
pellegrina del Cielo, per vie senza riparo,
in quali abissi del giorno e della notte
stai ora ricercando il tuo riposo?
Vento ormai stanco, che passi vagabondo
come l'ospite esule del mondo,
possiedi ancora un tuo nido segreto
in vetta a un albero, in mezzo alle onde?


INDEX

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