Cos’è l’inquinamento luminoso?

Questa forma di inquinamento si verifica quando di notte viene immessa dall’uomo luce in eccesso nell’ambiente esterno portando così all’alterazione della quantità naturale di luce presente. Questo avviene per esempio quando un apparecchio di illuminazione disperde luce al di fuori della zona che dovrebbe illuminare, causando anche uno spreco notevole di energia elettrica. La luce dispersa verso l’alto illumina le particelle in sospensione nell’atmosfera e le stesse molecole che la compongono comportando la formazione di uno sfondo luminoso che nasconde la luce degli astri. In realtà questo non è un problema solo per gli astronomi o per gli astrofili, che non possono più osservare il cielo nelle città e sono costretti a fuggire in luoghi sperduti e isolati, ma è un grave pericolo per tutti, poiché ci priverà a poco a poco della possibilità di contemplare il cielo stellato, panorama da preservare, ma anche mezzo per metterci in relazione con la natura e con l’universo che ci circonda. Se la situazione non cambierà i posteri poterebbero non avere più di fronte ai loro occhi lo spettacolo degli astri, ma soltanto una cappa lattiginosa e omogenea. Infatti l’inquinamento luminoso continua a crescere a dismisura (7% di incremento annuo) e con esso anche la luminosità del cielo.

Combattere l’inquinamento luminoso è una battaglia culturale per riappropriarci  del senso cosmico che via via si sta affievolendo nell’umanità.

Ripresa dell’Europa che mette in evidenza l’eccessiva illuminazione delle grandi città e anche dei centri urbani minori.


Ecco un’immagine molto significativa che evidenzia come il fenomeno si stia espandendo e che proporzioni potrebbe assumere nel 2025, se le cose non cambieranno.

Mappe del degrado della visibilità delle stelle: la mappa ci dice quante magnitudini si perdono nelle varie località italiane a causa dell’inquinamento luminoso.

Nella prima immagine non sono stati considerati i territori oltre i confini.

 

La scala dei colori è la seguente: nero e blu sono le aree in cui la perdita è minore di 0.2 magnitudini; dal verde al giallo 0.2- 0.8; arancio 0.8 - 1.4; dal rosso al rosa 1.4 - 1.8; bianco circa 2 magnitudini. Si tenga conto che il numero di stelle si dimezza per ogni 0.6 magnitudini perse. Si nota che il bianco si identifica con i centri delle grandi città.



Inutile sottolineare che gli effetti negativi aumenteranno proporzionalmente all’espansione del fenomeno.


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L'INQUINAMENTO LUMINOSO