Agostino

"Nullo ergo tempore non feceras aliquid"

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Ecce respondeo dicenti: 'Quid faciebat Deus antequam faceret caelum et terram?' Respondeo non illud quod quidam respondisse perhibetur, ioculariter eludens quaestionis violentiam: 'Alta,' inquit, 'scrutantibus Gehennas parabat.' Aliud est videre, aliud ridere: haec non respondeo. Libentius enim responderim, 'nescio quod nescio' quam illud unde inridetur qui alta interrogavit et laudatur qui falsa respondit.
Confessiones, 11

Nell'undicesimo capitolo delle Confessiones, Agostino affronta il problema del tempo in termini originali. Nella prima parte della sua indagine egli si incentra sulla visione cosmologica del tempo, e sui problemi e i rapporti tra tempo, creazione e Creatore. Agostino non cassa la domanda di chi chiede cosa stesse facendo Dio prima della creazione, affermando che stava preparando l'inferno per chi fa domande del genere. Agostino sottolinea invece come l'eternità di Dio, la sua stessa natura, trascendano dalla scansione temporale alla quale il mondo terreno è sottoposto. Nell'eternità non esiste un prima ed un dopo. Nella creazione Dio ha creato anche il tempo, e dunque risulta illogica la domanda. Si può parlare di tempo solo dal momento della creazione e solo per il mondo terreno. Il tempo cioè è relativo al Creato, non al Creatore.

Sed dico te, Deus noster, omnis creaturae creatorem et, si caeli et terrae nomine omnis creatura intellegitur, audenter dico, 'Antequam faceret deus caelum et terram, non faciebat aliquid.' Si enim faciebat, quid nisi creaturam faciebat? Et utinam sic sciam quidquid utiliter scire cupio, quemadmodum scio quod nulla fiebat creatura antequam fieret ulla creatura.
Confessiones, 11

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Francesco Mecocci
alias NurAbSal

Anno scolastico 2003-2004
Classe V D
Liceo Scientifico Giuseppe Peano Monterotondo

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