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Il tempo in due autori latini

La concezione del tempo nell'opera di Seneca

"Esigua è quella parte di vita che noi viviamo davvero.
Tutto il resto dell'esistenza in realtà non è vita vera, ma solo tempo."
(De Brevitate Vitae 2,1-2)

"Non ha alcuna importanza la quantità di tempo che viene assegnato;
se non c'è una base su cui poggi, essa passa via attraverso animi sconnessi e bucati."
(De Brevitate vitae 10,5)

Il tempo nell'ottica del saggio stoico e il tempo degli "occupati"
Solo il passato ci appartiene (De Brevitate vitae 10,2-5)
Il valore del tempo (Epistula ad Lucilium 1)

 

La concezione del tempo nell'opera di Sant'Agostino

"Che è dunque il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so. Tuttavia affermo con sicurezza ch'io so che se nulla passasse non ci sarebbe il passato; se nulla avvenisse, non ci sarebbe futuro; se nulla fosse, non ci sarebbe presente."
(Confessiones XI,17)

"Forse sarebbe più proprio dire: i tempi sono tre: il presente del passato, il presente del presente ed il presente del futuro, che sono tutti e tre nell'anima, ma altrove non li vedo."
(Confessiones XI, 26)

"Così la vita di cotesta mia azione si estende al ricordo per quello che ho detto, all'attesa per quello che dirò, sta presente la mia attenzione attraverso cui passa quello che era futuro per diventar passato." (Confessiones XI, 38)

Le Confessiones come "storia dell'anima"
Dio come Essere e l'uomo come "essere nel tempo"
L'idea di un tempo relativo rispetto alla memoria individuale

Sant'Agostino e il tempo dell'anima